Si definisce stress un insieme di manifestazioni di attivazione psicofisica che, a causa dell’intensità o della durata nel tempo, procurano malessere alla persona che le vive. Le manifestazioni psicofisiche caratteristiche dello stress sono in parte sovrapponibili a quelle che riguardano stati ansiosi o depressivi, anche se la persona che si definisce stressata spesso riconosce uno o più ambiti della propria vita come causa di questo stato psicofisico di malessere. Spesso un ambito che si riconduce allo stress è quello lavorativo, così come spesso le relazioni sentimentali e familiari diventano per gli individui una vera e propria fonte di stress.
Un importante distinzione da fare è quella tra uno stress fisiologico o “normale” ed uno patologico che può portare al cosiddetto “esaurimento nervoso”:

In certi periodi della vita, in particolare quando questa ci porta situazioni difficili o traumatiche come possono essere un lutto, importanti cambiamenti nel lavoro o nella propria vita privata, perdita del lavoro o fine di una relazione affettiva importante, ma anche eventi positivi, ma allo stesso tempo impegnativi, come l’inizio di una convivenza o la nascita di un figlio, una percentuale di stress risulta fisiologica. La reazione di attivazione del nostro organismo che si prepara ad affrontare queste situazioni risulta, infatti, addirittura protettiva e utile per riuscire a viverle al meglio e trovare il modo di adattarsi in modo creativo a queste novità. In questi casi dopo un po’ di tempo, necessario per questi adattamenti, lo stress si attenua perché la persona ha trovato dei modi per adattarsi a queste situazioni.

Lo stress diventa, invece, patologico nel momento in cui la persona si percepisce stressata e soffre di questo stress, ma la situazione oggettiva non giustifica questi cambiamenti psicofisici che la persona avverte. Ad esempio troviamo persone che in certi periodi della vita avvertono un forte stress che riconducono ad esempio all’ambito lavorativo, nonostante non ci siano stati cambiamenti tali da giustificare queste modifiche del proprio stato di attivazione. In questi casi spesso le persone si sentono oberate dal lavoro o dagli impegni quando in realtà loro stesse riconoscono che oggettivamente non sono sottoposte ad un carico eccessivo rispetto al solito, ma che qualcosa dentro di loro sta cambiando o è cambiato facendole sentire stressate.

Lo Stress patologico, se prolungato e non trattato, può addirittura portare al cosiddetto “esaurimento nervoso”, ovvero uno stato di malessere così intenso da ostacolare completamente la vita di chi lo sperimenta, rendendola talmente pesante da diventare invivibile. Spesso le persone che arrivano a questi livelli di stress decidono di chiedere un aiuto al proprio medico o a un professionista psichiatra o psicoterapeuta, avvertendo da una parte una forte spinta ad abbandonare le proprie attività quotidiane, ma dall’altra non volendo o non potendo farlo, perché ciò significherebbe mandare a rotoli la propria vita e ciò che magari si è costruito in anni, sia in ambito lavorativo che sociale e familiare.

Spesso persone che sperimentano uno stress patologico possono beneficiare di un percorso psicoterapeutico che le aiuti a comprendere maggiormente le cause dello stress da un punto di vista psicologico ed emotivo. Infatti, anche se spesso le persone appaiono convinte di conoscere le cause del proprio malessere, col tempo, grazie all’aiuto e all’ascolto dello psicoterapeuta, ne possono emergere di nuove, molte volte più profonde e nascoste rispetto a quelle più immediate e superficiali. Spesso lo stress è accompagnato anche da dubbi sul proprio progetto di vita, che possono essere messi in luce e affrontati nel corso di un percorso psicoterapeutico .

In certi casi, in particolare nelle situazioni di “esaurimento nervoso”, un aiuto psicofarmacologico, in grado di alleviare la sensazione psicofisica di stress, può essere molto importante nell’immediato. Alla lunga poi, soprattutto se la persona vuole cercare di comprendere meglio cosa le è accaduto o le sta accadendo, essendo uscita dalla situazione di esaurimento, è importante affiancare la farmacoterapia da approcci psicoterapeutici, anche con la finalità di prevenire il ritorno a situazioni di stress patologico e “esaurimento nervoso” che nel tempo potrebbero ripresentarsi.